All'inizio Marco Mauri e Maurizio Zaninetti, due cantanti con le chitarre, poi sono entrati tastierista, batterista e bassista, la formazione è cambiata parecchie volte, era come un autobus con gente che sale e che scende ma il nucleo é sempre rimasto intorno a Manara e Zanna.
Quando a distanza di tantissimo tempo ci siamo ritrovati, mentre suonavamo i pezzi di allora, oltre al feeling intatto se non più saldo, ci siamo resi conto che i testi erano più attuali che mai.
Passato il momento di meraviglia e di stupore legati alla nostra lungimiranza, ci prese uno scoramento totale, per il fatto che non era cambiato nulla e le contestazioni di allora erano più attuali che mai oggi.
Le nostre canzoni parlano della vita e della morte "perché la mort a l'è cume trafo ul vesti ciapa ul tram con tul bigliet paga' ... e via de chi”.
Del lavoro e della sua stupidità per com'è gestito (bisogna abolire la borsa).
Parlano della vecchiaia, e la tristezza della solitudine, delle dipendenze e delle privazioni, dell'amicizia vera e di quella falsa : "A un amico non sai che cosa dire, quando lo vedi partire, andare lontano e quando tornerà sarà cambiato, forse è diventato uomo e troverai negli occhi suoi il perdono, per averlo lasciato andar via…".
Ma sopra e al di là di tutto canzoni che parlano della droga totale: L’AMORE, ne abbiamo così poco e non ci siamo abituati che quando arriva siamo rimbambiti, incapaci di capirlo ed esprimerlo, ma ci accende come fari e ci rivolge all’infinito.
"L'amore che non inquina ma muove le montagne".